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Viaggi Espresso

Viaggi di un giorno per DayTripper incalliti

La Valle del Mis: 3 sentieri imperdibili al Lago del Mis #italia4per4

L'appuntamento di questo mese per #italia4per4 vi porterà a scoprire 4 paesaggi lacustri in Italia da non perdere. La meta che questa volta vi proponiamo per il Veneto si trova in provincia di Belluno, precisamente nella Valle del Mis, dove l’omonimo lago regna sulla vallata.

vista sulla vallata e sul Lago del Mis
 

Vi porteremo con noi in tre escursioni che la Valle del Mis ci offre: i sentieri della Val Falcina, dei Cadini del Brenton e della Cascata del Soffia.

Dove si trova la Valle del Mis

La zona fa parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, nel comune di Sospirolo. La valle del Mis si è formata negli anni grazie all'erosione dell'acqua ed oggi è costituita da una gola fiancheggiata da una serie di forre, tra cui appunto Val Falcina, Val Brenton e Val Soffia.

Tre escursioni da non perdere nella Valle del Mis

Raggiunta la Valle del Mis, abbiamo iniziato a scoprire il territorio partendo dal sentiero naturale di Val Falcina. Quest’ultimo è un sentiero lungo circa 4 km, percorribile in circa due ore, che ci immerge totalmente nella natura delle montagne e della zona fluviale. Il sentiero a forma di anello è abbastanza facile da percorrere anche dagli escursionisti meno esperti come noi. Infatti, l’unico punto che ci è parso particolarmente ostico da percorrere è stata la salita che si trova all’inizio. Il resto del sentiero, invece, è interamente pianeggiante, e lo spettacolo a cui assisterete lascerà della salita solo un flebile ricordo. Ad ogni modo vi consigliamo di prepararvi con scarpe sportive e di non percorrere il sentiero quando il terreno è umido. 

sentiero della cascata della soffia


Concluso il primo sentiero, abbiamo mangiato il pranzo a sacco sulle sponde del Lago del Mis. Tra un boccone e l'altro abbiamo assaporato anche la brezza leggera di luglio che ci cullava mentre ammiravamo il panorama del lago.

Dopo pranzo, abbiamo ripreso il nostro daytrip sulla Valle del Mis, per raggiungere il sentiero che porta ai Cadini del Brenton. Anche questo sentiero viene classificato come “turistico”: è lungo 1 km e ci si impiega circa mezz'ora per percorrerlo. Il sentiero ci conduce ad una serie di cavità scavate dal torrente Brenton, con una serie di cascatelle limpide e dal suono rilassante. Il sentiero è costituito anche da piccoli deliziosi ponticelli in legno che collegano l'una e l'altra sponda dei Cadini, utili anche a chi come noi è alla ricerca dello scatto perfetto! Novità 2020: sarà possibile accedere al sentiero solo previo acquisto del biglietto, al costo di 2 euro a persona.

sentiero dei cadini del brenton


L’ultima tappa di questo daytrip alla Valle del Mis è il sentiero della Cascata del Soffia, che si trova proprio nelle vicinanze dei Cadini e facilmente raggiungibile attraverso il ponte di pietra che collega le due sponde del lago del Mis. Anche la visita alla cascata è particolarmente facile e la si può raggiungere tramite due percorsi, i quali danno la possibilità di ammirare la cascata da due meravigliose prospettive. Anche quest’ultimo sentiero è di facile percorrenza e ci si impiega poco più di 15 minuti.

cascate della soffia 

Alcuni tips per passare una bella giornata sulla Valle del Mis

- Le informazioni turistiche alle Valle del Mis non mancheranno: infatti, lungo i vari sentieri menzionati, potrete trovare dei pannelli che spiegano le peculiarità della zona e il sentiero consigliato che potrete percorrere, segnalato solitamente con una mappa.
- Dato che quasi sicuramente raggiungerete la Valle del Mis in auto, sappiate che ci sono diversi parcheggi a disposizione. Vi consigliamo di arrivare la mattina presto per evitare le ondate di gente, tipiche del periodo estivo.
- Portatevi il pranzo a sacco: non sempre i due unici bar presenti sul lago sono aperti, quindi vi consigliamo di prepararvi magari un buon pic-nic da gustare sulla riva del lago (sempre nel rispetto della natura, ovviamente!)

Altri 3 paesaggi lacustri italiani:

Il lago di Baccio
Teresa ci porta in un altro bellissimo lago di montagna, che si trova in provincia di Modena, tra gli Appennini. Se vorrete organizzare un day trip in quelle zone, sappiate che diversi sentieri faranno al caso vostro, ma Teresa ci consiglia in assoluto di percorrere l'intero anello del lago. Correte nel suo blog per saperne di più.


Il lago Albano
Amate lo sport? Allora questo è il lago che fa per voi: infatti, diverse sono le attività sportive che vengono proposte, tra cui trekking, canoa, e il pedalò per le famiglie con bambini. Andate a leggere nel dettaglio l’articolo di Barbara, per scoprire cosa offre in più questo lago.


Laghetti di Rocchetta Nervina
Alice invece ci porta nel cuore delle Alpi liguri, precisamente ai laghetti di Rocchetta Nervina. Qui potrete rilassarvi, facendo un bagno nelle chiare e cristalline acque dei laghetti, e allo stesso tempo partire all'avventura verso i vari sentieri che circondano l'area. Per saperne di più correte a leggere il suo articolo.


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Viaggi Espresso

Alla scoperta del ghetto ebraico di Venezia per #italia4per4

È giunto il momento del nostro appuntamento mensile con #italia4per4! Questa volta abbiamo deciso di "giocare in casa" e portarvi tra le vie delle nostre città, alla scoperta di 4 quartieri ricchi di aneddoti e di storia.

In questo articolo vi condurremo per mano alla scoperta del ghetto ebraico di Venezia: visiteremo insieme la zona del Ghetto Vecchio e del Ghetto Nuovo, senza tralasciare qualche aneddoto storico sulla comunità ebraica a Venezia!

ghetto ebraico di Venezia

Dove si trova e come raggiungere il ghetto ebraico

Il ghetto ebraico di Venezia si trova nel sestiere di Cannaregio, a pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria. Vi consigliamo quindi di arrivare a Venezia con i mezzi pubblici, perché lasciare l’auto in parcheggio è alquanto difficile e scomodo. Dalla stazione ferroviaria potete girare a sinistra, percorrere lista di Spagna, attraversare il ponte delle Guglie, girare di nuovo a sinistra e poco dopo, alla vostra destra, troverete il sottoportego che vi condurrà al quartiere del ghetto ebraico.

ghetto ebraico

Un po’ di storia significativa

Il ghetto ebraico di Venezia è il più antico d’Europa, questo perché la comunità ebraica dovette obbligatoriamente risiedere in questa zona già in epoca napoleonica.

In seguito alla promulgazione delle leggi razziali, venne imposto agli ebrei di riscuotere le tasse: nacquero così a Venezia il banco rosso, verde e nero. L'obbligo ovviamente aveva un solo obiettivo: alimentare l'odio verso la comunità ebraica.

Venezia per italia4per4

Il Ghetto Vecchio

Varchiamo insieme il “sottoportego” che porta al primo ghetto: il Ghetto Vecchio. Giunti al Campo del Ghetto Vecchio potete già accorgervene della prima particolarità di questo quartiere: qui le case sono decisamente più alte rispetto a quelle presenti nelle altre zone di Venezia. Infatti, le abitazioni di questo quartiere sono state "sviluppate" più in altezza che in larghezza per cercare di contenere più persone possibili all'interno di un'area ristretta. In questo primo campo, che se non lo sapete per i veneziani è "l'equivalente" di piazza, trovate le prime due sinagoghe del quartiere: la Scola Ponentina o Spagnola e la Scola Levantina. Purtroppo in questo periodo sono chiuse, ma abbiamo letto che è possibile chiedere informazioni al Museo Ebraico, che si trova a pochi passi da lì. Prima di raggiungere il ponte del Ghetto Vecchio, vi suggeriamo di soffermarvi sulle pareti delle case, dalle quali trapelano storia e tanto dolore.

quartiere ebraico venezia
 

Il Ghetto Nuovo

Una volta attraversato il ponte del Ghetto Vecchio, giungiamo al Campo del ghetto Nuovo, dove ritroviamo le case alte tipiche di questa zona. Un altro elemento che balza subito all'occhio è quello che rimane del filo spinato. In questo campo potete visitare il Museo Ebraico, la Sinagoga Italiana, la Scola Canton e la Scola grande tedesca, attraversare il Sottoportego del Ghetto Nuovo e osservare la porta del banco rosso, di cui vi abbiamo raccontato la storia precedentemente. Di tutti i banchi, questa è l’unico ad essere sopravvissuto ed è sicuramente uno dei simboli della storia della comunità ebraica!

ghetto vecchio venezia

A proposito del Museo Ebraico, dovete sapere che proprio in questo periodo è in restauro e che ha spostato la propria sede, pur rimanendo sempre nel Campo del Ghetto Nuovo. Purtroppo quando siamo andate noi era chiuso, viste le restrizioni di questo periodo, ma vi assicuriamo che è un’esperienza da non perdere, soprattutto perché potrete ammirare, insieme al museo, la Scola Canton: una sinagoga del 500 con decori sontuosi in stile rococò. Infine, dovete sapere che a fine percorso museale, potete curiosare tra i libri del bookshop.

Volete sapere un’altra triste curiosità? Per delimitare gli spostamenti ed isolare al massimo la comunità ebraica, si pensò di chiudere il ghetto. In che modo? La sera i ponti che circondano la piccola isola venivano alzati e sorvegliati, onde evitare che i residenti uscissero dalla zona dopo il coprifuoco.

quartiere ebraico

comunità ebraica a venezia 

Dove mangiare nel ghetto ebraico

La comunità ebraica oggi è ancora attiva: se passeggiate tra le calli del quartiere, potrete facilmente imbattervi in una delle tante attività commerciali gestite proprio dai residenti.

Tra queste c’è lo storico Panificio Giovanni Volpe, dove vi consigliamo di assaggiare le orecchiette di Amman ripiene di frutta e le Azime dolci!

Se cercate un piccolo ristorante vi consigliamo invece il Gam Gam Kosher, dove potrete assaggiare anche piatti tipici della cucina ebraica, tra i quali spiccano le sarde in saor. Ebbene sì: pare che non siano di origine veneziana! Se venite di sabato, ricordatevi che è chiuso per festività ebraica.

Infine, se volete proseguire la vostra visita tra le calli del sestiere Cannaregio, non dovete farvi scappare l’occasione di una pausa tra i libri particolari del Bistrot SullaLuna.

sullaluna bistrot

libreria bistrot venezia

Altri 3 quartieri italiani da non perdere

1. Il quartiere di San Siro

Il quartiere di San Siro, nella città di Sanremo, è stato per secoli il centro delle attività mercantili ed è, ancora oggi, una zona fondamentale per l'economia della città. Tra le tante meraviglie di questo quartiere, spicca Piazza San Siro, con l'Oratorio dell'Immacolata Concezione, la storica Concattedrale ed il suo campanile. Per scoprire le altre zone, vi invitiamo a leggere l'articolo di Alice.

san siro

2. Il lungomare di Ostia

Il lungomare di Ostia è una splendida zona per chi vuole allontanarsi dal caos della capitale. Qui potrete trovare il Parco Archeologico di Ostia Antica, ricco di testimonianze romane, e il Borghetto dei Pescatori, ovvero il primo insediamento dei pescatori di questa zona. Infine, non potete non fare una passeggiata lungo il pontile. Per saperne di più, vi suggeriamo di leggere l'articolo di Barbara.

Ostia

3. Il centro storico di Reggio Emilia

Il centro storico di Reggio Emilia offre piazze, palazzi e angoli suggestivi assolutamente da non perdere. Tra i tanti luoghi, non possiamo non citarvi la Torre del Bordello, la Sinagoga dell'ex ghetto ebraico reggiano, e il Parco del Popolo, dove potrete riposarvi e godervi una splendida area verde. Per maggiori informazioni, vi consigliamo di leggere l'articolo di Teresa.

reggio emilia

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Viaggi Espresso

4 borghi d'Italia da non perdere #italia4per4

Il nostro viaggio di #italia4per4 continua anche in questo 2021, e vi porterà, questa volta, alla scoperta di ben quattro borghi italiani assolutamente da non perdere. La nostra speranza, per questo nuovo anno, è quella di poter tornare presto a viaggiare, e di tornare a visitare di persona questi luoghi meravigliosi.

In questo articolo troverete tutti i consigli utili per organizzare al meglio delle splendide giornate in ben quattro borghi d’Italia. Iniziamo dalla nostra regione, portandovi alla scoperta di Marostica e delle sue meraviglie!

borghi più belli d'italia

1. Marostica: fuga di un giorno

Marostica si trova in Veneto, in provincia di Vicenza, ed è uno dei borghi più belli d’Italia, famoso soprattutto per la sua storica partita a scacchi, che si svolge con personaggi in costume sin dal Medioevo. 

La cittadina è praticamente circondata dalle mura, le quali iniziano il loro percorso dal Castello Inferiore, proseguono e si concludono sulla vetta del monte Pausolino con il Castello Superiore. Per raggiungere quest’ultimo, oggi non più visitabile perché diventato un ristorante, è possibile salire il monte in questione percorrendo un sentiero panoramico e abbastanza in pendenza.

marostica è uno dei borghi più belli d'italia

All’interno del Castello Inferiore potrete visitare il cortile, le sale al primo piano (come la Sala del Consiglio e la Sala delle Armi), il Museo dei costumi della Partita a Scacchi, la Camminata di Ronda (dalla quale è possibile scattare magnifiche foto panoramiche su tutta Marostica) e l’Armeria. Il costo dell’entrata al Castello Inferiore è di cinque euro a persona. 

Vi consigliamo di proseguire la visita verso Piazza degli Scacchi, per poi raggiungere il sentiero a zig-zag, immerso nel bosco della collina, che porta al Castello Superiore. Una volta raggiunta la vetta, potrete scattare una serie di foto panoramiche sul borgo di Marostica. 

Piazza degli scacchi Marostica

Non è finita qui però: Marostica possiede tanti piccoli gioielli da visitare, come ad esempio la Parrocchia di Sant’Antonio Abate, la chiesa dei Carmini e la Parrocchia di Santa Maria. 

Potete concludere la vostra giornata, uscendo dal borgo da Porta Bassano e visitando la Parrocchia di Santa Maria. Sicuramente però vi rimarrà del tempo: quindi, non andatevene subito e perdetevi tra le viuzze di questo borgo più bello d’Italia, per immortalare scorci suggestivi.

Non starete mica andando via da Marostica senza aver assaggiato le famose ciliegie di Marostica, vero? Se deciderete di far visita a questo borgo tra maggio e giugno, cercate un fruttivendolo in giro per il borgo e compratene quante ne volete: non vi deluderanno!

2. Bajardo

Vi portiamo ora a Bajardo, che si trova in Liguria, in provincia di Imperia, ed è un piccolo borgo ricco di storia e curiosità: è stato, in tempi antichi, persino un luogo di culto per alcuni sacerdoti celtici devoti ad Apollo! Rimarrete sicuramente incantati da questa piccola realtà, soprattutto dalla terrazza panoramica e dalla sua vista sulle Alpi Liguri e Francesi. Per saperne di più, vi consigliamo di leggere l'articolo di Alice.

borghi più belli italiani

3. Tivoli

Tivoli si trova nel Lazio, vicino a Roma, ed è molto conosciuto soprattutto per la splendida Villa d'Este. Tuttavia, quest'ultima non è l'unica meraviglia presente in questa località! Non potete assolutamente perdervi il parco di Villa Gregoriana, gestito dal Fai, e Villa Adriana, situata a pochi chilometri dal borgo. Se volete altre informazioni al riguardo, vi suggeriamo di leggere l'articolo di Barbara.
 
 
 

4. Bobbio

Bobbio è l'ultimo borgo più bello d'italia che vi presentiamo oggi e tutto da scoprire. Si trova in Emilia-Romagna, in provincia di Piacenza, ed è particolare perchè ogni singolo edificio è ricco di storia! Da non perdere assolutamente sono il Ponte Vecchio, considerato il simbolo di Bobbio, la sua Cattedrale e l'ex Monastero di San Colombano, il quale ospita ben tre musei. Per scoprirne di più vi invitiamo a leggere l'articolo di Teresa.
 

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Viaggi Espresso

Piatti tipici natalizi italiani: il baccalà alla vicentina per #italia4per4

Il nostro viaggio di italia4per4 continua anche durante le feste. Questa volta vogliamo portare a casa vostra alcune tradizioni natalizie italiane, partendo dalla tavola. Perchè, si sa, noi italiani siamo buongustai!

In questo articolo troverete diverse informazioni sul famoso baccalà alla vicentina, tanti consigli utili su dove mangiarlo e su cosa vedere a Vicenza. Inoltre, troverete altri tre piatti tipici natalizi italiani, dai quali potrete trarre ispirazione per il vostro pranzo di natale tutto italiano!

cosa vedere a Vicenza 

Cos'è il baccalà alla vicentina?

Il baccalà alla vicentina non è solo uno dei piatti tipici natalizi della tradizione veneta, ma è soprattutto la ricetta simbolo della città di Vicenza. La sua storia è in parte circondata dal mistero: ne esistono, infatti, diverse versioni. La più gettonata è quella che vede come protagonista Pietro Querini, un mercante veneziano che, in seguito a un terribile naufragio, finí in Norvegia. In questa terra sconosciuta, scoprí una strana tecnica di conservazione del merluzzo, che si rivelò poi fondamentale per la nascita di quello che tutti noi conosciamo come baccalà alla vicentina: stiamo parlando dell’essiccazione. Sappiamo già a cosa state pensando: ma il merluzzo essiccato non è lo stoccafisso? E allora perché viene chiamato baccalà? La risposta, a dire la verità, è molto semplice: i vicentini chiamano il pesce secco “bacalá”, con una c sola, per distinguerlo dal baccalà, ovvero quello fresco e salato. Curioso, no?

La preparazione di questo piatto tipico è tutto fuorché semplice e veloce, ma il risultato finale è qualcosa di delizioso! Il protagonista principale, come avrete potuto intuire, è il merluzzo essiccato, il quale verrà ammorbidito, infarinato e cotto lentamente insieme alla cipolla, e successivamente accompagnato da una generosa quantità di polenta gialla. Se volete provare a prepararlo, vi lasciamo la ricetta tradizionale da replicare.

Le feste dedicate al baccalà alla vicentina non sono per niente poche! Tra Settembre e Ottobre, ne vengono organizzate ben 4: la Sagra del Baccalà a Tavernelle di Altavilla Vicentina, la Festa del Baccalà a Sandrigo e a Montegalda, la Sagra “Polenta e Baccalà” di Thiene.

Dove mangiare il baccalà alla vicentina? 

Arrivati a questo punto, la domanda sorge spontanea: dove possiamo assaggiare questo piatto così gustoso? Noi vi consigliamo il ristorante "Al Pestello", un delizioso locale che si trova a Vicenza, a pochi minuti dalla famosa Basilica Palladiana. Qui troverete, oltre al baccalà alla vicentina, altri piatti della tradizioni, cucinati tutti con materie prime di ottima qualità ed accessibili a tutti grazie ai prezzi economici.


Vicenza: la patria del baccalà alla vicentina

Vicenza non è una grande città e la si può visitare in un giorno, limitandosi al centro, o in due giorni, se si vuole fare un salto alle ville palladiane situate a pochi km dal centro.

Avete quindi già compreso che Vicenza, oltre ad essere la patria del nostro amato baccalà alla vicentina, ospita molti monumenti progettati da Palladio. Cominciando proprio dal cuore della città, potrete già ammirare la Basilica Palladiana in Piazza dei Signori. In questo importante edificio è possibile salire sul terrazzo e ammirare i tetti della città dall'alto. La piazza però è circondata anche da altri importanti edifici: Palazzo del Capitanio, Chiesa di San Vincenzo e la Torre Bissara.

Spostandovi sull'altro lato della Basilica, vi troverete in Piazza delle Erbe, dove vi consigliamo di soffermarvi sulla Torre del Tormento e sulle facciate colorate di alcuni edifici stretti e alti che costeggiano il lato tra la piazza e Contrà Pescaria.

cosa vedere a vicenza

Un altro angolo molto interessante da fotografare è Contrà Gazzolle, che termina con la vista su una facciata di un palazzo gotico meraviglioso. Se vi piace questo stile, e se amate visitare le chiese, sicuramente dovete visitare la Parrocchia di San Michele, detta dei Servi, la Cattedrale di Santa Maria Annunciata e la Chiesa di San Gaetano (la nostra preferita).

Un altro edificio imperdibile del Palladio è il Teatro Olimpico, che si trova all'interno del Museo Civico di Palazzo Chiericati. 

Tra i polmoni verdi della città, non perdetevi l'occasione di rilassarvi su una delle panchine di Giardini Salvi: qui potrete immortalare la splendida Loggia Valmarana, che si specchia sull'acqua. Poi c'è Parco Querini, caratterizzato dalla presenza di una montagnola sulla quale si adagia un tempietto circolare.

Per concludere in bellezza il vostro itinerario in centro Vicenza, vi consigliamo di percorrere Corso Andrea Palladio, costeggiata da negozi ospitati da edifici con facciate interessanti e tutti da scoprire. Tra questi, non perdetevi Palazzo da Schio: entrate dal portone, ammirate le piccole botteghe che costeggiano l'entrata e alzate la testa verso il cielo quando vi troverete nel piccolo e delizioso cortile!

Per quanto riguarda invece la visita alle ville palladiane, vi consigliamo Villa Valmarana ai Nani e Villa la Rotonda, di cui ve ne parleremo più dettagliatamente in un prossimo articolo.

natale a vicenza

Altri tre piatti tipici natalizi italiani da gustare

Se volete iniziare il vostro pranzo di Natale con un piatto tipico della tradizione ligure, leggete l'articolo di Alice, che ci porta ad assaporare la famosa cima nella versione del ponente.

Passiamo ora ad un primo piatto tipico natalizio della tradizione emiliana che vi scalderà il cuore: stiamo parlando dei cappelletti in brodo di Teresa.

Se vi piacciono i fritti, vi consigliamo di aggiungere al vostro menù natalizio i carciofi alla giudia, dei quali ce ne parla Barbara nel suo articolo.

Non si conclude mai un pranzo di Natale senza un dolce tipico. E noi, da buone venete doc, vi consigliamo di provare i panettoni della Pasticceria da Angelo. Potete trovarli in versione classica o vegan e con farciture particolari: un esempio? vi basta se vi diciamo cocco e mango o mela e cannella?!

 

Concludiamo augurandovi buone feste e sperando che il nuovo anno sia più ricco di viaggi!

Viaggi Espresso

Musei italiani: il Museo del Volo nel Castello di San Pelagio per #italia4per4

Continuiamo il nostro viaggio di #italia4per4 con uno splendido tour in quattro musei italiani e insoliti da non perdere. Questo è il nostro secondo appuntamento, che purtroppo avviene in circostanze “insolite”: sappiamo tutti che il mondo sta attraversando un periodaccio, ma noi siamo convinte che passerà anche questa e che si tornerà a viaggiare. Per ora, guardate un po’ dove vi portiamo oggi con la mente!
 

In questo articolo, troverete tutti i consigli utili per organizzare delle splendide giornate in ben quattro musei italiani. Questa volta noi vi portiamo all'interno del Castello di San Pelagio, alla scoperta del Museo del Volo!

musei italiani

Perchè visitare il Museo del Volo?

Il Museo del Volo si trova all'interno del Castello di San Pelagio, una splendida dimora storica situata nel comune di Due Carrare, in provincia di Padova. Una volta arrivati al castello, vi troverete di fronte ad una struttura molto particolare: della vecchia roccaforte medievale è rimasta solo l'imponente torre merlata, mentre la parte abitativa dell'edificio è stata riadattata diverse volte nel corso dei secoli, fino a farla diventare una villa. Il Museo del Volo, inaugurato nel 1980, ospita quella che può essere definita come la più importante collezione aeronautica d'Europa, ed è ancora oggi in espansione. Infatti, alcune sezioni di questo museo italiano sono ancora oggi in allestimento, e per la primavera 2021 è prevista l'apertura di una sezione dedicata all'Aeronautica Nazionale Repubblicana.
 

Come arrivare al Museo del Volo 

Se deciderete di visitare questo museo italiano, vi consigliamo di raggiungerlo in auto: il castello è dotato di un ampio parcheggio gratuito, quindi potete tranquillamente lasciare lì la vostra auto.
 
musei italiani e inoliti 

La visita al Museo del Volo

Per prima cosa, soprattutto visto il periodo di emergenza sanitaria, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale per controllare i giorni di apertura del castello. Una volta deciso il giorno di visita, avete due opzioni: potete decidere di acquistare subito i vostri biglietti online, sempre sul sito, o di comprarli il giorno della visita, direttamente in biglietteria. Il costo del biglietto, che comprende l'ingresso al Museo del Volo, al Parco delle Rose e dei Labirinti, è di 10€ per gli adulti, mentre per il biglietto ridotto (5-14 anni) è di 8€. Vi consigliamo inoltre di dare sempre un occhio alle promozioni del sabato: potreste trovare dei biglietti scontati per i nonni, per i residenti in provincia di Padova e per gli operatori sanitari!
 
Le sale da vedere sono veramente tante, ma a nostro parere non potete assolutamente perdervi queste tre: il Salone da ballo (la nostra preferita!), dove potrete ammirare delle riproduzioni in scala di diverse tipologie di mongolfiere; la sala emozionale "Il sogno di volare", dove è stata ricreata un'ascensione in mongolfiera grazie all'utilizzo di diversi giochi di luce ed effetti sonori; la sala immersiva "Il volo su Vienna", dove potrete rivivere la folle impresa di D'Annunzio.
Inoltre, vi consigliamo di visitare anche le Stanze Dannunziane, che sono incluse nella visita al Museo del Volo, ma soprattutto di vedere tutti gli aeromobili che troverete sparsi per tutto il parco di questo museo italiano!
 
musei italiani veneto 

Altri consigli per la visita

Per concludere, vi lasciamo qualche altro consiglio per la vostra giornata:
  • Visitate assolutamente il parco in lungo e in largo! Potete scegliere di seguire uno fra i tre percorsi tematici proposti (botanico, aeronautico e storico): se avete tempo, ovviamente, vi consigliamo di farli tutti;
  • Avventuratevi nei labirinti del Minotauro e del Forse che sì, forse che no (dedicato a D'Annunzio): divertimento assicurato;
  • Fermatevi vicino alla fontana che troverete davanti all'entrata del parco e ammirate la bellezza della torre merlata e della facciata ricoperta di piante rampicanti;
  • Scattate tante foto, soprattutto in autunno, per immortalare il foliage.

Altri 3 musei insoliti italiani da non perdere

1. Museo del Clown

Villa Grock si trova in Liguria, più precisamente a Imperia, e ospita dal 2010 il Museo del Clown. I tre piani della villa ospitano diverse sale, tra le quali spiccano la Sala del Cinema, del Baule e del Trucco, che raccontano le meraviglie del mondo della clownerie. Non dimenticatevi di fare una piacevole passeggiata nel giardino della villa: una vera meraviglia! Se volete saperne di più su questo museo italiano, vi consigliamo di leggere l'articolo di Alice.


2. Museo di Piana delle Orme

Il Museo di Piana delle Orme si trova in provincia di Latina e con le sue particolari collezioni vi permetterà di ripercorrere ben 50 anni di storia della nostra amata Italia. Uno dei padiglioni più caratteristici di questo museo è sicuramente quello dei giocattoli d'epoca: un vero gioiellino per grandi e piccini. Se siete curiosi di conoscere altri dettagli su questo museo italiano insolito, vi suggeriamo di leggere l'articolo di Barbara.
 
Museo di Piana delle Orme 

3. Museo di Ettore Guatelli

Il Museo di Ettore Guatelli si trova a Ozzaro Taro, in provincia di Parma, e ospita una vasta collezione volta a presentare e a valorizzare la vita contadina emiliana dei primi anni del Novecento. Tutte le stanze sono curate nel minimo dettaglio e gli oggetti che sono presenti trasudano storia e tradizione: ne rimarrete sicuramente affascinati. Se volete altre informazioni al riguardo, vi invitiamo a leggere l'articolo di Teresa.
 
Museo di Ettore Guatelli

Se l'articolo vi è piaciuto, potrebbe interessarvi anche la nostra visita a Villa Montecchia!

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Viaggi Espresso l'articolo di Alice

Castelli italiani: il Castello del Catajo per #italia4per4

Inauguriamo il progetto Italia4per4 con un vero e proprio tour in quattro castelli italiani da non perdere.

In questo articolo, troverete diversi consigli per organizzare delle giornate in ben quattro castelli italiani. Il nostro compito sarà quello di accogliervi in Veneto, dove vi porteremo a scoprire il Castello del Catajo!

Il Castello del Catajo è una delle residenze storiche italiane più belle e meglio conservate del Veneto. La sua storia recente è stata, per certi versi, travagliata: fino all'anno scorso è stato al centro di varie discussioni e di manifestazioni volte a proteggere l'area in cui si trova. Infatti, era stata prevista la costruzione di un grande centro commerciale nell'area circostante, ma grazie al sostegno dei cittadini è stato fermato lo scempio che avrebbe potuto alterare per sempre la storicità del luogo.

Castelli italiani: il Castello del Catajo

Il castello si trova a ridosso del fiume Battaglia e molto vicino anche ai Colli Euganei. Negli ultimi anni è stato oggetto anche di un importante restauro, che ha portato alla luce diversi aspetti artistici che prima erano impossibili da notare.

Il castello venne commissionato nel 1500 dalla famiglia Obizzi, originaria della Francia, e venne costruito in soli tre anni. Dal 1571 vennero affrescate tutte le stanze del castello da Gian Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese: grazie al suo talento, diede vita a uno dei più straordinari cicli di affreschi presenti all'interno delle ville venete!

Come arrivare al Castello del Catajo

Per raggiungere il Castello del Catajo in auto, vi basterà costeggiare la Strada Battaglia (Ss Adriatica 19) che costeggia il fiume Battaglia. Prima di iniziare la visita troverete un parcheggio custodito a vostra disposizione, al costo di 1€.

Se invece volete raggiungere questo castello italiano con i mezzi pubblici, potete arrivare in treno scendendo alla stazione di Terme Euganee e decidere di proseguire in bici (potete noleggiarla presso Ronda Corse) o in taxi (dalla stazione troverete il servizio disponibile). In alternativa, potete scegliere di scendere alla stazione di Battaglia Terme e proseguire a piedi per circa 15 minuti. La strada è molto tranquilla e agevole, dato che percorrerete parte dell’anello ciclabile dei Colli Euganei.

Castelli italiani italia4per4

La visita al Castello del Catajo

Per una visita in sicurezza, il castello ha deciso di accogliere i propri visitatori solo se provvisti di prenotazione effettuata in precedenza tramite il loro sito ufficiale. Non ci sono giorni ed orari fissi di apertura, quindi anche in questo caso vi consigliamo di consultare il loro sito prima della vostra visita. Una volta che avrete deciso di prenotare la visita, potrete selezionare data e orario tramite Eventbrite. Inoltre, al momento della prenotazione, non vi verrà richiesto alcun pagamento: vi arriverà per email il codice di prenotazione, con il quale vi dovrete recare poi al castello almeno 20 minuti prima dell’orario di visita per ottenere il biglietto fisico. Da quel momento, potrete avventurarvi all'interno del parco e del castello!

Il costo dell'ingresso al castello è di 12€: sono disponibili varie riduzioni, che vi consigliamo di consultare sempre nel sito ufficiale. Oltre al biglietto, potete noleggiare l'audioguida al costo di 3€. In alternativa, lungo il percorso di visita, potete inquadrare con il vostro smartphone i QR-code: dovete sapere però che per ascoltare i video è obbligatorio utilizzare le proprie cuffiette.

Altri consigli per la visita

Innanzitutto, vi consigliamo di visitare prima il parco di questa residenza nobiliare, così nei 20 minuti che precedono l'entrata al castello non dovrete attendere il vostro turno. Il parco non è grandissimo, quindi sono più che sufficienti per passeggiare tra gli alberi, i laghetti e le fontane del parco!

Subito dopo, proseguite la vostra visita all'interno del castello, che si svolgerà su due piani. Dovrete percorrere tre rampe di scale "particolari", create appositamente per permettere ai nobili di raggiungere l'entrata del castello in sella ai propri cavalli: essendo il terreno abbastanza accidentato, vi consigliamo di indossare scarpe comode e non i tacchi a spillo!

Oltre ad immortalare la bellezza degli affreschi di Gian Battista Zelotti e a percorrere le sette stanze del castello, vi consigliamo di soffermarvi anche sulle due terrazze che danno sui Colli Euganei: da lì potrete godere di una vista mozzafiato, con le antiche torrette che circondano le terrazze e la scalinata monumentale che domina il panorama.

Altri 3 castelli italiani da non perdere

1. Castello di Dolceacqua

È uno dei castelli italiani più affascinanti dell'entroterra ligure e si trova nel piccolo comune di Dolceacqua, in provincia di Imperia. In questa splendida dimora storica potrete scoprire, grazie alle sale arricchite da video e da postazioni interattive, le tradizioni del luogo ma soprattutto potrete conoscere i nomi di alcuni ospiti illustri del castello, come Claude Monet. Inoltre, potrete ammirare il ponte a curva d'asino che fu molto caro proprio al pittore francese. Se volete saperne di più vi consigliamo l'articolo di Alice.

castelli italiani

2. Castello di Santa Severa

E' un bellissimo castello italiano del quattordicesimo secolo che si affaccia sul mare e si trova lungo la via Aurelia, andando verso Santa Marinella. Questo gioiello architettonico è stato il set di molti film e serie tv di successo, tra cui "Tre metri sopra il cielo" e "I Medici". All'interno della struttura potrete visitare non solo il Museo della Rocca ma anche il Museo della Marineria, che ospita una ricostruzione navale molto accurata. Inoltre, potrete ammirare anche quello che i recenti scavi sono riusciti a riportare alla luce! Per scoprirne di più vi invitiamo a leggere l'articolo di Barbara.
 
Castelli italiani: il Castello di Santa Severa 

3. Castello di Bardi

Questa antica fortezza medievale sorge su uno sperone roccioso di diaspro rosso nel paese di Bardi, in provincia di Parma. Una volta attraversato il ponte levatoio, potrete ammirare diversi ambienti di servizio come le cantine, la stalla e il granaio. Inoltre, a Piazza d'Armi, avrete la possibilità di visitare tre piccoli musei e le sale d'onore residenziali risalenti al 1500. Infine, potrete percorrere i camminamenti di ronda e godere di un bellissimo panorama sulla Val Ceno. Per tutte le informazioni riguardanti la visita a questo castello italiano, vi consigliamo di leggere l'articolo di Teresa.
 
Castelli italiani: il Castello di Bardi
 

Se l'articolo vi è piaciuto, potrebbe interessarvi anche Il castello di Miramare a Trieste!

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